La Russia blocca Telegram, ma la nostra privacy è salva!

La battaglia giudiziaria finale tra Mosca e Telegram si è avuta oggi, con un risultato già ampiamente previsto: il blocco di Telegram in tutta la Russia, data la decisione del suo fondatore di impedire l’accesso alle chiavi di decrittazione dell’app ai servizi segreti dello stato. Il verdetto dell’authority russa per le telecomunicazioni (Roskomnadzor) era in pratica già deciso, dopo il rifiuto di Durov a collaborare. (aveva ricevuto un ultimatum di 15 giorni).

L’udienza di oggi si è conclusa in venti minuti circa, dopo che lo stesso CEO di Telegram ha vietato agli avvocati della difesa di presentarsi in aula, sottolineando a gran voce di non voler validare quello che ha definito come “un processo farsa”. La conclusione dell’udienza ha sancito l’immediato blocco di Telegram in tutto lo stato.

In tribunale Maria Smejanskaja, che simboleggiava l’authority, ha dichiarato: “Le informazioni distribuite su Telegram possono contenere estremismo e terrorismo e ciò può minacciare la Russia e tutti i suoi cittadini, inclusi gli utenti”. Telegram sta crescendo molto nel mondo proprio grazie alla tutela della privacy e perciò niente avrebbe potuto far cedere Durov. Questo processo ha fatto perdere tutti gli utenti russi a Telegram, ma sicuramente guadagnerà tante altre adesioni calcolando che in molti sono stufi di utilizzare app di messaggistica dalla dubbia tutela e protezione dei dati (Whatsapp e Messenger su tutte).

Ricordate: se avete bot o canali che non vi funzionano più (come Vkmusic_bot per esempio) è perchè sono stati creati in Russia.

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4 Risposte a “La Russia blocca Telegram, ma la nostra privacy è salva!”

  1. E te pareva… la Russia è già contro ogni cosa e contro minoranze di vario tipo.
    La verità è che la loro non solo è una dittatura ma una persecuzione vera e propria, di conseguenza si comportano come fossero sempre in guerra.
    Stupidi e pazzi.

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